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Concordato preventivo biennale

A seguito degli ultimi chiarimenti emanati dall’Agenzia delle Entrate in merito alla disciplina del  concordato preventivo biennale, si ritiene opportuno richiamare la vostra attenzione su alcuni rischi manifestatesi ultimamente circa la mancata adesione al predetto istituto.

Ricordando brevemente che il concordato consiste nella definizione biennale (annuale per i soli soggetti forfettari) del reddito derivante dall’esercizio d’impresa o di arti e professioni e del valore della produzione netta, rilevanti, rispettivamente, ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP – con effetto per i periodi di imposta 2024 e 2025, definizione che si basa su di una proposta formulata dall’Agenzia delle entrate.

Nel corso quindi di un intervento con la stampa specializzata, dopo la stessa Amministrazione Finanziaria, anche l’esecutivo, per voce del suo rappresentante più illustre in materia fiscale, Il Viceministro dell’Economia e finanze Maurizio Leo, prende una posizione chiara in tema di controlli tributari nell’ambito del Concordato preventivo.

In particolare, nella misura in cui l’articolo 34 del Decreto Legislativo n. 13 del 2024 dispone letteralmente l’intensificazione delle attività di controllo nei confronti dei soggetti che rinunceranno o decadranno dal Concordato preventivo, lo stesso Viceministro, in assoluta linea con il disposto normativo, conferma che inevitabilmente l’attività di controllo dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza si concentrerà sugli esodati del Concordato.

Lo stesso Viceministro Leo conferma la volontà di intensificare realmente le attività di controllo nei confronti dei contribuenti che non aderiranno al concordato preventivo, o ne decadranno, a partire dalle posizioni più a rischio.

Una posizione chiara, probabilmente volta a favorire l’adesione allo strumento dopo un avvio poco felice, che si allinea a quanto già affermato dall’Amministrazione finanziaria a pagina 53 della Circolare n. 18/E del 2024.

L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha preannunciato che l’attività di controllo prevista dall’articolo 34 del Decreto Legislativo n. 13 del 2024 verrà espletata utilizzando tutti gli strumenti a propria disposizione, banche dati disponibili, archivi e registri pubblici, ivi incluse le informazioni contenute nell’Anagrafe dei conti finanziari (che rappresenta lo strumento più temuto dai contribuenti). In questo senso, a breve, dovrebbe partire una campagna informativa da parte dell’Agenzia delle entrate, focalizzata soprattutto

sulle conseguenze della mancata adesione al Concordato preventivo.

Allo stato attuale non possiamo prevedere se le velate “minacce” si tradurranno in un effettivo piano operativo da parte degli organi di controllo. D’altra parte lo stesso sarà influenzato dal numero dei soggetti che vi aderiranno; minore sarà l’adesione più difficile sarà andare a controllare i non aderenti.

Ad ogni buon conto si invitano coloro che fossero interessati a richiedere a questo studio, la simulazione della personale proposta al fine di valutarne una eventuale adesione.

Il tutto andrà formalizzato, salvo ulteriore proroga di cui si sta già parlando, entro il 31 Ottobre p.v..

Taranto, 23 settembre 2024